"Tre volte te" di Federico Moccia

 Mocca con 'Tre volte te'
Titolo: Tre volte te

Autore: Federico Moccia

Serie: Tre metri sopra il cielo #3

Genere: Romance

Casa Editrice: Editrice Nord

Data di uscita: 18 aprile 2017

Giudizio personale: ♥ ♥ ♥ ♥ ♥


Che fine ha fatto quel ragazzo arrabbiato col mondo intero, il picchiatore che passava i pomeriggi in piazza con gli amici e le notti a correre in moto? A volte, Step ha l'impressione che quella vita appartenga a un altro. Ormai lui è una persona molto diversa, è un produttore televisivo di successo e sta per sposarsi con Gin, la donna che ha scelto. Gin che è dolce, bella, tenera, perfetta. E che gli ha perdonato persino lo sbaglio di sei anni prima, quando lui l’ha tradita con Babi, il suo primo, mai dimenticato amore. Babi e Step non si sono più rivisti da allora, ma ecco che Babi rientra come un tornado nella sua vita, rivelandogli una verità sconvolgente. E Step è costretto a riconsiderare tutte le sue scelte, a mettere in discussione tutte le sue certezze. E a porsi delle domande scomode. È davvero felice con Gin? Babi è solo un ricordo o un fuoco che niente e nessuno potrà mai spegnere?  
Tre metri sopra il cielo è stato un fenomeno unico, che ha superato i confini editoriali per entrare nel vissuto di chi lo ha letto. È stato il primo libro di una generazione di adolescenti affamati di nuove esperienze, li ha accompagnati nella scoperta del primo amore, quello che poi magari finisce, ma che resterà dentro di te per sempre. Milioni di lettori si sono immedesimati in Babi e Step, hanno sognato con loro, hanno sofferto con loro, li hanno eletti a modello del vero amore. E, adesso, dopo Ho voglia di te, Babi, Step e Gin tornano a raccontarci la loro storia. Sono diventati adulti, sono cambiati, hanno imparato dagli errori del passato. Ma, forse, in amore non esistono errori e certe cose non cambiano mai.

vogliadite1Eccoci qui, esattamente undici anni dopo l’uscita di “Ho voglia di te”, sequel del tanto amato (per me assolutamente) “Tre metri sopra il cielo”. Ve li ricordate Step e Babi? Avete vissuto anche voi attimi così felici che vi hanno fatto toccare il cielo con un dito? Vi erano rimasti dei dubbi sul finale di “Ho voglia ti te?” Si? Allora “Tre volte te” è il libro che, come me, stavate aspettando. Ma dove eravamo rimasti? Sono passati sei anni da quando Daniela ha scoperto di essere incinta, Babi ha incontrato Step e dopo averci fatto l’amore gli ha detto “tra un po’ mi sposo”, e Step ha detto “Ho voglia di te” a Ginevra (la pazza che per tre anni lo ha stalkerato fotografandolo ovunque e catalogando ogni suo minimo movimento nel suo diario segreto… impossibile da dimenticare!), giurandole amore eterno con un lucchetto agganciato a Ponte Milvio. Sei anni durante i quali i personaggi sono cresciuti, si sono formati, hanno una carriera e dei sogni da realizzare. In “Tre volte te” troviamo uno Step all’apice del suo successo: è infatti il proprietario di Futura, una società che si occupa di programmi televisivi. Non è più un picchiatore, ha smesso con le corse, con le risse, ma ama ancora alla follia la sua moto. Ma basta questo per essere felici? E lui, lo è davvero con Ginevra? Questa è una domanda che più volte incrocerà i suoi pensieri, e alla quale si sforzerà di dare una risposta. Ma non lo fermerà dallo sposarla. Eh già, Stefano Mancini sposerà la bella, simpatica, stravagante pazza Ginevra Biro. Nonostante il costante pensiero per il suo primo amore faccia continuamente capolino. Accade infatti che Stefano incontri Babi (non per caso), la quale gli fa un bellissimo regalo (eh no, niente spoiler!). E se non aveva mai smesso di pensare a lei in tutti questi anni (nove circa, da quando la loro storia in “Tre metri sopra il cielo” era finita), perché iniziare ora? Perché precludersi l’amore, e la possibilità di trovare una risposta a quella domanda “Ma tu sei felice?” e dire finalmente “Sì, lo sono!”? Perché avrebbe dovuto lasciar perdere quella ragazza che solo sorridendo lo fa capitolare come un ragazzino, il cui tocco è… è amore, è passione, è casa?

Non riesco ad accettare di aver perso anche un secondo di ogni tuo momento di vita, ogni tuo singolo respiro, ogni tuo sorriso o dolore, io sarei voluto essere lì, anche in silenzio, ma lì, vicino a te, al tuo fianco. «Sei arrabbiato?» Mi guarda seria, ma sempre serena. Poggia la sua mano sinistra sulla mia e me l’accarezza. «No, non sono arrabbiato.» Allora annuisce, sorride di nuovo, è contenta. «Sì, lo sono, invece», rispondo senza controllo.

Non penso, da inguaribile romantica, che si possa ostacolare un amore così. Un amore che non ti distrugge, ma rimette insieme i pezzi. Che ti salva perché tu vuoi davvero, davvero essere salvato da lei, la sola e unica, senza però far soffrire l’altra. Eppure non sei capace di mettere da parte quel tuo primo amore, che tormenta le tue scelte. Non sei capace di mantenere quella promessa “nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia… finché morte non ci separi”.

La cosa più brutta di quando fai una scelta, è quell’ attimo dopo, quando credi di aver sbagliato tutto.

katysaunders03Babi, giovane donna in carriera, vuole una sola cosa. Step. E con ogni suo mezzo a disposizione lotterà per poterlo stringere di nuovo tra le sue braccia, come quando era una ragazzina e loro erano due giovani innamorati che avevano promesso ai loro cuori di non lasciarsi mai. Promessa, mantenuta da ambo le parti. Nelle prime pagine, nei primi capitoli, Babi appare come la solita ragazzina snob, quella che non è mai stata libera di scegliere, quella che è cresciuta con gli insegnamenti della madre. Spostata con Lorenzo, ha un figlio Massimo, l’unica gioia della sua vita. Come Step, nemmeno lei è riuscita ad allontanarlo dal suo cuore. E con sotterfugi e comparse a sorpresa, rivivrà anche lei qualche attimo che le permetterà di ritornare là, dove solo gli innamorati arrivano.

hovogliadite04Ginevra è… Gin. Semplicemente. Bella, simpatica, solare, sempre con la battuta pronta, e innamorata del suo sposino, come se fosse ancora il primo giorno. Ma lo sappiamo tutti che la vita non è mai rose e fiori, e Moccia ce lo fa capire molto bene: il dolore è lì, in agguato, sempre. Un dolore che Gin inizialmente non accetta, e combattiva, cerca di superarlo, ma l’essere positiva non aiuta da solo in cose di così grade portata. E sarà la vita a decidere per lei.

Non vi dirò come andrà a finire, perché dovrete essere voi a leggerlo. Vi posso solo dire che avevo 14 anni quando mi sono innamorata la prima volta, e ne ho 24 quando so per certo che finora, quella prima volta è stata l’unica. Questi personaggi avranno per sempre un posto speciale nel mio cuore. Ma torniamo a noi… Insomma, cosa ne penso di questo libro? Ebbene, ho letto altri libri di Moccia e devo dire che noto un bel salto di qualità nella scrittura. Il fatto che sia spesso narrato dal punto di vista di Stefano aiuta: io adoro, amo follemente i POV maschili. Ed intrufolarmi nella testa di Step, capire il suo stato d’animo, ed affacciarmi alla realtà dei suoi sentimenti non ha fatto altro che incollarmi alle pagine del libro (che non sono poche! 720!). In certi punti a mio avviso l’autore poteva benissimo snellire delle parti: conoscendo il mondo dello spettacolo ha descritto molto molto molto bene le dinamiche di quell’ambiente, ma in alcuni casi le ho trovate superficiali. Diciamocelo, alla fine noi volevamo sapere come andasse a finire tra Step, Babi e Gin. Che ci sia il lieto fine che desiderate o meno, se avete vissuto anche voi la fase del “3MSC”, se anche voi avete scritto i nomi di Step e Babi in vecchi banchi di scuola mentre un professore interrogava, se anche voi avevate una “Pallina” o una “Ele” a sostenervi, se volete scoprire il segreto di Pollo e soprattutto se volete rivivere un amore così e tornare là dove solo gli innamorati arrivano, leggete “Tre volte te”.

Un grazie speciale a Federico per aver pubblicato e risposto alla mia lettera.

Sandy

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