"Tutta colpa del mare (e anche un po’ di un Mojito)" di Chiara Parenti


Titolo: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)

Autore: Chiara Parenti

Serie: Autoconclusivo

Genere: Romantic Comedy

Casa editrice: BUR Rizzoli

Data di uscita: prima pubblicazione 2014

Giudizio personale: ❤ ❤ ❤






La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l'addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all'estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male... e anzi l'aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta!

"È tutta colpa del mare, se non ti lascio più andare.
È tutta colpa del mare, se ti voglio sposare.
Te ne stavi sulla riva come una sirena a cantare,
e, se ora sono pazzo di te, è tutta colpa del mare"
Ironia, dolcezza ed un pizzico di dramma sono le parole chiave di questo romanzo.
La storia, inizia con il viaggio di quattro amiche pronte ad un weekend di divertimento per festeggiare l'addio al nubilato di una di loro. Completamente diverse caratterialmente l'una dall'altra, non mancheranno frecciatine e battute al vetriolo e mentre tutte si divertono godendosi il riposo, ecco che la nostra protagonista si presenta come una stakanovista. Sempre in ansia e ligia al lavoro, porta con sé ovunque il cellulare per rispondere ad ogni capriccio del suo capo, o alla terribile suocera denominata Madre. Non riesce ad essere spensierata. Non mangia per non deludere il fidanzato, fratello della sposa, fin troopo precisino e mammone. Non si ribella per non ferire la suocera. Non conosce nessuno svago. E' una perfetta macchina sempre troppo occupata per poter dedicare del tempo persino a sé stessa. 


"A trentadue anni devi pensare a costruirti un’immagine credibile, seria, professionale. Non puoi perdere due giorni di lavoro per andare a fare baldoria per un addio al nubilato dio solo sa dove"
Quando Maia scopre che il viaggio organizzato dalla sposa la riporterà nello stesso posto dove ha lasciato il cuore sedici anni prima, lo shock la  invade. Ed iniziamo pian piano a conoscere la sua adolelescenza, o meglio un'estate speciale in cui conosce Marco, un ragazzo che lavora in un bar e suona in una boy band.
Ovviamente grazie ad una buona dose di fortuna, la nostra Maia durante la serata con le ragazze in un locale, ritroverà il suo ex amore. Ed ora che tutta la sua vita è pianificata e perfetta nel suo essere asettica, basterà l'arrivo di questo ragazzo a cui è impossibile dire no, per rivoluzionare tutto?

"Perché io credo solo al battito folle del mio cuore ogni volta che ti vedo, alla musica troppo giusta che sento ogni volta che ti bacio… non pop-melodico, eh, rock puro!"
Eccoci ragazze, da qui il romanzo diventa nostalgico. Tutte noi abbiamo vissuto un amore più o meno importante durante l'adolescenza. Il primo amore. Il primo bacio. La prima volta. Tutti momenti impressi a fuocoo dentro di noi. Quale sarebbe la nostra reazione se dopo mooolti anni lo ritrovassimo davanti a noi, più bello e fantastico di prima?
Maia, la nostra protagonista, ha paura, la sua agenda è già completa e non c'è spazio per Marco. Quindi per evitare ogni tentazione, beve un mojito..forse due...tre...sicuramente abbastanza per dimenticare una notte folle che sembra però destinata a cambiare le carte in tavola.

"Pietrificata, non riesconeppure ad incrociare il suo Sguard Assassino [...] Scolo il mio cocktail in un sorso. In fondo un mojito che male può farmi?"

Con un velato sarcasmo e molta irania Chiara Parenti ci racconta un weekend in cui tutto può succedere (e succede!). Bella la freschezza della scrittura che rende il romanzo scorrevole, teneri i flashback in cui ritorna un passato romantico e dolce, ed interessante il cambiamento della protagonista che si accorge di come la vita le stia scivolando dalle mani. Peccato che il personaggio maschile non abbia però molto spazio. Mi spiego meglio: conosciamo il Marco adolescente, ma di quello adulto sappiamo poco e niente, e vista l'evoluzione di Maia non avrei disdegnato entrare un pochino nella testa di lui. Altro appunto che mi sento di fare è sul finale, in cui tutto avviene troppo velocemente. Ciò comunque non toglie il fatto che "Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito" sia una lettura brillante, simpatica e spensierata, adatta ai primi weekend estivi. Non mi resta quindi che augurarvi una buona lettura! Laura

Share
Tweet
Pin
Share