"L'universo nei tuoi occhi" di Jennifer Niven




 l'universoneituoiocchi






 Titolo: L'universo mei tuoi occhi

Autore: Jennifer Niven

Serie: Autoconclusivo

Genere: Young Adult

Casa Editrice: De Agostini

Data di uscita: 21 marzo 2017

Giudizio personale: ♥ ♥ ♥ ♥


Affascinante. Divertente. Distaccato. Ecco le tre parole d’ordine di Jack Masselin, diciassette anni e un segreto ben custodito: Jack non riesce a riconoscere il volto delle persone. Nemmeno quello dei suoi genitori, o quello dei suoi fratelli. Per questo si è dovuto impegnare molto per diventare Mister Popolarità. Si è esercitato per anni nell’impossibile arte di conoscere tutti senza conoscere davvero nessuno, di farsi amare senza amare a propria volta. E finora è riuscito a cavarsela. Ma le cose prendono una piega inaspettata quando Jack vede per la prima volta Libby. Libby che non è come le altre ragazze. Libby che porta addosso tutto il peso dell’universo: un passato difficile e tanti, troppi chili per poter essere accettata dai suoi compagni di scuola. Un giorno, per non sfigurare davanti agli amici, Jack prende di mira Libby in un gioco crudele, che spedisce entrambi in presidenza. Libby però non è il tipo che si lascia umiliare, e il suo incontro con Jack diventa presto uno scontro. Al mondo non esistono due caratteri più diversi dei loro. Eppure… più Jack e Libby si conoscono, meno si sentono soli. Perché ci sono persone che hanno il potere di cambiare tutto. Anche una vita intera.

A chi piacciono le etichette? Certo non a Libby Strout. Da ragazzina le fu dato il titolo di "Ragazza più grassa d'America", il che non era neppure falso, ma non per questo meno doloroso. Vittima di episodi di bullismo, dopo una grave perdita, Libby si chiude nella sua camera che diverrà una prigione e "soccombendo alla paura" inizierà un percorso distruttivo che la porterà a mangiare sempre di più. Suo padre è un uomo forte che sta soffrendo, le è sempre accanto ma non è in grado d'aiutarla, in fondo nessuno può davvero fare qualcosa, nemmeno lei stessa non riesce a farsi forza. Tutti gli spettatori intorno a casa Strout formulano ipotesi sul perchè, come, quando e di chi sia veramente la colpa, giudicano e criticano, spazzando via le ultime speranze. Ora dopo molto tempo, adeguate terapie, chili in parte persi, Libby è pronta per ricominciare a vivere e per affrontare il mondo che l'aveva ferita.



«Domani tornerò a scuola per la prima volta dopo la quinta elementare. "Studentessa al terzo anno di lice" suona molto meglio di"Adolescente più grassa d'America". ciò non toglie che sono TERRORIZZATA DA MORIRE!»


Neanche a Jack piace essere etichettato. Soprattutto se da "Ragazzo più popolare della scuola" dovesse passare a "sfigato" o che non si voglia, "malato". Da quando ne ha memoria, Jack infatti non riconosce le persone. Nessun viso rimane raffigurato nella sua mente, nè gli amici di sempre, né i suoi familiari, persino specchiarsi è come vedersi per la prima volta. Soffre di prosopagnosia, un disturbo del sistema nervoso, che non gli permette di mettere insieme i tratti distintivi delle persone per creare un viso, e lo ha scoperto da solo cercando in internet, perchè il suo problema non deve essere scoperto. Chiunque ignora il motivo di alcuni suoi comportamenti, perchè Jack si è costruito un personaggio infallibile, diventando lo studente più "figo": quello che viene salutato da tutti e chese ti parla anche se non lo conosci ti senti lusingato. Quello che può allontanarti ed essere arrogante. Quello con tante ragazze intorno e una super fidanzata, quello che insomma non deve preoccuparsi di nulla, perchè a tutto ci pensano gli altri.



«"Eccomi qua". 
È quello che penso ogni volta che mi vedo riflesso. Non nel senso di: "ehi salve vecchio mio!" Ma piuttosto: "ah vediamo un po’ chi sei"».


Libby e Jack si incontrano/scontrano a scuola. Lui per proteggerla da uno stupido gioco è costretto a farle uno scherzo crudele al quale lei non reagirà...male. Finiti in presidenza entrambi e dovendo rendere conto dei loro comportamenti, i due protagonisti si ritroveranno sempre più vicini. Scopriranno, stupendosi per primi, di quanto siano simili, di quanto entrambi si sentano a disagio, ma soprattutto di quanto bisogno hanno di essere amati.



«"Io vedo te Libby Strout" "Bè non è difficile nemmeno per uno con il tuoo problema" dico indicando il mio corpo [...] "No, sei tu….tu sei tu e questo mi basta […] anche se per  ipotesi fossi innamorato di te non sarebbe perché ti vedo. Tipo dato che la vedo tanto vale che mi innamori di lei. Piuttosto ti vedo perché ti amo. E, si, ti amo perché ti vedo:  vedo la persona fantastica che sei»


Non è stato facile leggere questo libro, in molti passi trovavo tante verità, a volte mi saliva il "magone" altre provavo simpatia e tenerezza nelle espressioni di questi due ragazzi. Chi di noi non vive con delle insicurezze e ha visto la propria autostima crollare a causa della cattiveria degli altri? Quanti non hanno ancora accettato se stessi? Questo romanzo è un manifesto a difendere sempre la propria persona, ad avere il coraggio di aver paura e di chiedere aiuto, ad essere consapevoli che la vita è una, sacra ed importante.



Non sei desiderata. È la cosa più meschina che possiate dire a qualcuno. In realtà quello che pensate è: mi fai schifo perché sei grassa [...] Bè io vi dico questo: io mi sento desiderata e desiderabile. Sappi,VERME SCHIFOSO CHE HAI SCRITTO QUEL BIGLIETTO, che io sono una persona incantevole.


Libby oggi è una ragazza forte. Ha un passato buio alle spalle ma è riuscita a salvarsi, non si piange addosso ed ora il suo percorso è in discesa. L'ultimo ostacolo? Tornare a scuola. Ha perso tanto peso ed anche se sa che non è sufficiente per gli standard degli adolescenti, lei sta bene. Può respirare, correre, addirittura ballare, l'unica cosa che davvero ama. Ops...forse sarebbe meglio dire "una tra le cose...": come poteva immaginare di provare anche solo un mezzo batticuore per il tipo affascinante della scuola? Non può essere! O forse si? E Jack? Dall'inizio capiamo che è tutto tranne che un ragazzaccio. La sua paura che qualcuno possa scoprire il suo segreto e denigrarlo, lo fa vivere sotto regole severe, e purtroppo quando se ne dimentica le conseguenze sono dannose. Cosa puoi fare se baci una tipa pensando che sia la tua ragazza, ed invece è la cugina? Come puoi andare a recuperare tuo fratello ad una festa se non sai come è fatto? Quando incontra Libby tutto cambia: a lei rivela il suo disturbo, con lei riesce ad essere se stesso, perchè Libby lo aiuta e non ha pietà di lui, senza chiedere nulla in cambio lei è lì per salvarlo da se stesso. Può innamorarsi di Libby? Chissà, però quel calore che Jack prova solo quando sta con lei, il coraggio, la forza, l'amore che da lei si sprigionano, gli fanno venire voglia di capovolgere il suo mondo e ricominciare da zero.



«Allungo la mano e afferro la sua. È morbida, calda e si adatta perfettamente alla mia. Non mi aspetto che succeda niente di particolare, eppure tutto ad un tratto mi sento su di giri, come se mi fossi collegato direttamente al sole»


La storia tra di loro è dolcissima, i temi come il bullismo, l'obesità e la prosopagnosia  affrontati con leggerezza e intelligenza. Ovvio che, secondo me, 150kg sono ancora tanti per una persona (parlo a livello di salute), ma probabilmente l'autrice ha voluto forzare la mano per far passare un messaggio positivo di libertà e sicurezza di chi siamo. Una storia importante raccontata con gli occhi ed i discorsi di ragazzi adolescenti, non troppo distanti da noi. Nel complesso un bellissimo romanzo sui propri difetti o problemi che improvvisamente non sono più negativi, ma diventano una nostra caratteristica, senza togliere nulla alle persone che siamo o che possiamo diventare ma anzi, che possono illuminarci ancora di più.



"È facile dare alle persone quello che vogliono. Quello che si aspettano da te. Peccato che così facendo rischi di non sapere più dove inizia il tuo vero te stesso e dove finisce quello di facciata".


Voi cosa ne pensate? Commentate, sono curiosa di sapere se questo romanzo vi ha fatto riflettere come è stato per me. Buona lettura! Laura

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