"Un imprevisto chiamato amore", Anna Premoli

Un imprevisto chiamato amore - Anna Premoli
Titolo: Un imprevisto chiamato amore

Autore: Anna Premoli

Serie: Non fa parte di una serie

Genere: Contemporary romance

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Data di uscita: 27 aprile 2017

Il mio giudizio: ♥♥♥♥


 
 
 
Jordan ha collezionato una serie di esperienze disastrose con gli uomini. Consapevole di avere una sola caratteristica positiva dalla sua parte, ovvero una bellezza appariscente e indiscutibile, è arrivata a New York intenzionata a darsi da fare per realizzare il suo geniale piano. Il primo vero progetto della sua vita, finora disorganizzata: sposare un medico di successo. Jordan ha studiato la questione in tutte le sue possibili sfaccettature e, preoccupata per le spese da sostenere per la madre malata, si è convinta di poter essere la perfetta terza moglie di un primario benestante piuttosto avanti con gli anni. Ma nel suo piano perfetto non era previsto di svenire, il primo giorno di lavoro nella caffetteria di fronte all’ospedale, ai piedi del dottor Rory Pittman. Ancora specializzando, per niente ricco, molto esigente e tutt’altro che adatto per raggiungere il suo obiettivo...

Diciamocelo: quale donna non desidera, al suo primo giorno di lavoro, svenire ai piedi del più affascinante e giovane medico di Manhattan? Probabilmente tutte noi vorremmo che il Dottor Pittman, dagli occhi blu come il cielo dopo il tramonto, ci salvasse la vita da una brutta peritonite. Tutte noi, tranne Jordan Walsh. No, Jordan vuole tutto, tranne essere salvata… a meno che il medico in questione non sia pluri divorziato e in cerca dell’ennesima moglie trofeo. Questo è il suo obiettivo: diventare una tacca nella vita di medici che non hanno tempo di averne una al di fuori dell’ospedale. Mercenaria convinta, nasconde una nobile ragione: aiutare la madre malata.


Per la legge dei grandi numeri, prima o poi ero destinata a incontrare un chirurgo sulla cinquantina o anche sessantina, che fosse alla ricerca di una seconda, terza o quarta moglie, no?

Jordan arriva Manhattan con un piano: la caffetteria di fronte all’ospedale è il miglior modo per entrare in contatto con quello che sarà sicuramente un papabile marito. Neurologo, pediatra, cardiologo: non le interessa la specializzazione, le basta che abbia un bel portafoglio a ventaglio e un conto in banca a sei zeri. Dopo tante avventure con avvocati e altri uomini in carriera ha deciso che i medici sono la miglior categoria per far funzionare il suo piano. Piano che trova non poche difficoltà nel momento in cui Rory Pittaman si scontra con lei. E parlo di uno scontro vero e proprio, perché la ragazza, che si reputa bella e poco intelligente, cade dolorante ai piedi di Rory, che dal canto suo, fedele al Giuramento di Ippocrate, non ci pensa due volte a salvarla trascinandola nel suo ospedale. Peccato che Jordan non si possa permettere di pagare l’intervento a cui nell’incoscienza è stata sottoposta. Problema che non sussiste dato che l’affascinante dottorino destina i soldi della sua vacanza alla Hawaii con la fidanzata (ops, pardon, ragazza) per saldare il conto. Con diecimila bigliettoni in meno e con la coscienza pulita, Rory non ha tenuto in considerazione le emozioni che lo travolgono. O più che emozioni, dovrei proprio dire che è Jordan a travolgerlo. Jordan che non vede sé stessa se non come qualcuno sempre in difetto, che ha sempre preso le scelte più sbagliate possibili, che ha sempre pensato di sé come una poco intelligente e destinata a diventare un trofeo. Obiettivo che le fa onore e che non smette di sbandierare al povero dottore, che oltre ad esserle amico, diventerà anche il suo vicino di casa. Gli ingredienti per far cambiare idea a Jordan e farle capire che sposare un ricco medico senza amore rientrerà nella lista, insieme alle altre fatte in passato, delle scelte sbagliate, ci sono tutti: bell’uomo al termine della specializzazione, attrazione reciproca, voglia di stare l’uno in compagnia dell’altro, la volontà di Rory di farle capire come non debba mai accontentarsi nella vita, i battibecchi… baci piccanti rubati qui e lì… è fatta no? E se questi non dovessero essere abbastanza, non dobbiamo dimenticare il ruolo fondamentale che hanno i libri in questa storia: è proprio grazie a Rory che Jordan, all’inizio titubante, molto titubante, riuscirà ad approcciarsi alla lettura, scoprendo non solo che i film che spesso ne sono tratti non sono del tutto veritieri, ma che un semplice blocco di fogli rilegati, se messi nell’ordine giusto, è capace di farti riflettere. Di metterti in discussione. Di farti capire che forse l’amore arriva senza un piano ben preciso. O forse, l’unico piano preciso che ha è quello di confonderti, destabilizzarti, portarti a chiedere se tutto quello in cui hai creduto abbia mai davvero avuto senso. Cosa si arriva a fare per amore?

«Ma che rapporto potrebbe mai nascere da due persone così differenti? Anche ipotizzando che lei si dimenticasse per un attimo della storia del primario al terzo matrimonio…». «E non dirlo con quel tono», si raccomanda ridendo. «Si sente che sei geloso». «Geloso, io?» «Sì, e lo sei anche senza un primario in carne e ossa tra di voi. Pensa a cosa succederà quando comparirà sulla scena».

Ma nel momento in cui Jordan è quasi consapevole che il suo piano sta letteralmente andando a monte, ecco che all’orizzonte compare Evan Ford, primario di Pediatria. Ostinata a portare avanti questa messinscena, riuscirà ad abbindolare il medico, che non desisterà dall’invitarla a cena. Eppure il suo cuore non le permette di lasciarsi andare. Nonostante Rory non la rispetti, non rispetti le sue scelte, e la sproni ad essere una persona che Jordan crede di non poter mai diventare, nonostante si sia allontanato da quel “noi” che aveva tutte le ragioni di esistere, il pensiero per lui è sempre lì, appostato di fronte la sua porta di casa. In senso figurato o meno, quel portone d’ingresso è un luogo molto caro a Rory, che spesso si troverà a passare la notte seduto su un pavimento sporco pronto a chiedere scusa a Jordan per i sentimenti che prova. Quale sarà la scelta di Jordan? Non vi resta che leggerlo…

«Perché tu vuoi che io ti appartenga…» Lei abbassa la testa con aria sconfitta. «Terribilmente».

Inutile da dire: Anna Premoli ha fatto centro anche questa volta. Rory e Jordan distano dai personaggi di cui siamo soliti leggere. Lui, corretto, razionale e praticamente perfetto. Lei, svampita e poco convinta di valere qualcosa. Personaggi che incontriamo quotidianamente, non solo a passeggio per Central Park. Una commedia bellissima, che mi ha fatta davvero ridere, ridere di gusto molte, moltissime volte. Un “Colazione da Tiffany” in chiave moderna: un piacere sfogliare le pagine e improvvisamente, ritrovarti travolto da risate, momenti imbarazzanti e tanti sentimenti che ti sembra di vivere sulla tua stessa pelle. Ma questo, lo sappiamo, è l’ "effetto Premoli": nessuna controindicazione o effetto collaterale, non vi preoccupate, potete assumerne in dosi esagerate!
E per le fan più accanite, non temete: Anna ha promesso che avrà ancora storie per noi…

Sandy

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